mercoledì 9 maggio 2018

40 anni…e non sentirli



"…oggi è duminica
tagghiamu a testa a Minica,
Minica nun c'è
la tagghiamu a lu Re
lu Re è malatu…."


Oggi 40 anni fa dicono l'Italia fosse sull'orlo di una guerra civile, il momento più buio nella storia repubblicana. 40 anni fa veniva trovato il corpo di Aldo Moro.
Statista, uomo politico, persona dicono di valore, io ero piccolo, avevo poco più di due anni, e quella Renault 4 era lontana anni luce da Palermo.
Però 40 anni fa più o meno nello stesso momento, un ragazzo veniva zittito per sempre, ma veniva zittito non con "l'onore" di un colpo di pistola, no,  lui veniva massacrato, dilaniato, come se chi lo avesse ucciso, avesse paura che se fosse rimasto intero avrebbe ancora "scassato la minchia".
Si chiamava Giuseppe, detto Pippinu, quel ragazzo e nemmeno lui conoscevo, ero sempre piccolo, avevo sempre poco più di due anni, ma Cinisi non era lontana. Ma Pippinu mi è entrato nella mente qualche hanno dopo, diciamo quando ho cominciato a capire il contesto in cui vivevo.
Ho letto di Pippinu, ho letto le cose che diceva, e che faceva, lo scontro con la sua famiglia per le sue idee, ci ho messo tanto a capirlo, non riuscivo a immedesimarmi, perché lui, Pippinu, la mafia l'aveva sotto casa e la combatteva per davvero, io invece non la conoscevo, e non la sapevo riconoscere.
Ed è proprio questo il più grosso difetto di noi siciliani, non riconoscere ciò che ci fa paura, negandolo. Ci chiamate omertosi, e avete ragione, ma non sapete le ragioni di questa omertà, e non cerco di giustificarci, ma di farvi capire.
Di Pippinu Impastato ne sono nati pochi, gente che aveva il coraggio di vivere e la grande paura di morire, ma che nonostante ciò combatteva per la terra che amava, e per la gente che lo odiava o lo prendeva per pazzo, gli altri avevamo paura, perché la mafia sparava, la mafia ti faceva sparire, e nessuno di noi era come Pippinu.
Lui ci ha insegnato ade essere diversi, ad essere consapevoli che vivere accanto alla montagna di merda, senza dire niente, prima o poi ci fa puzzare come la merda, e quell'odore non si toglie da addosso, lui profumava di riscatto, onore quello vero, profumava di coraggio e di fierezza, lui era il siciliano tipico, non eravamo noi.
Forse il destino di Pippinu era quello di far vedere come sono i veri uomini, quelli che buttano avanti il cuore ma usano la testa, che non si fermano davanti alle montagne anche se hanno paura, ma queste parole piene di retorica e di frasi fatte, non servono a scaricare la coscienza, non servono a niente in realtà, forse servono a dire a noi stessi che non siamo stati come Pippinu, forse qualcuno ha imparato dal suo esempio, forse qualcuno ha preferito vivere sereno voltandosi di là, ma non siamo stati come Pippinu, lui è morto perché ci credeva, perché denunciava, perché voleva cambiare il mondo, o solo il suo paese, invece è morto. E' morto lo stesso giorno di Aldo Moro, e per questo l'Italia per tanto tempo se l'è scordato Pippinu, ma Pippinu è sempre stato li, a denunciare silenziosamente attraverso gli occhi di mamma Felicia, che come una regina ha sempre guardato gli assassini di suo figlio dell'alto di un dolore che non ha nessuna logica, ma che si porta come una vestale da regina.
Questo ci hanno insegnato Pippinu e la sua storia, che devi scegliere quello che sei, perché quello che sei ti permette di lasciare un ricordo nel cuore del mondo. Altrimenti sei uno dei tanti, e tante volte essere uno dei tanti ti salva la vita…. ma ti fa puzzare un po di merda
Sabbenerica Pippinu.

 "… la tagghiamu a lu Surdatu 
lu Surdatu è alla guerra
Sbattemu lu culu n'terra…."

Antonino D'Agostino

martedì 10 aprile 2018

Il LEOLUCALIFFO


Nella trasposizione disneyana di "Alice nel paese delle meraviglie" il personaggio che mi piaceva di più era il brucaliffo, perché era un bruco che non faceva niente tutto il giorno fumava il narghilè, e faceva domande senza senso ad alice.
Era di un bel blu elettrico, Blu colore che di solito gli inglesi associano alla tristezza, infatti "i'm blue "vuol dire proprio "io sono triste".
La premessa vi sembrerà vaga e anche un po strana, ma vi smentisco subito, perché io ho trovato un parente stretto del brucaliffo della favola, il LEOLUCALIFFO!!!
Questo esserino ha molte caratteristiche fisiche simili al brucaliffo, ma le ha sviluppate in maniera diversa.
Per esempio lui è blu come il disneyano fumatore di narghilè, ma il motivo è profondamente diverso, mentre il cartone era blu per una scelta cromatica accattivante, il nostro Leolucaliffo è blu perché è triste, molto triste.... triste nelle scelte che fa, o meglio nelle non scelte, triste quando vuole denunciare l'Unione Europea per genocidio (mirabile gesto se seguito da gesti concreti di protesta e di aiuto ai migranti), triste perché lui il sindaco lo sa fare, ma invece il primo lui ormai non ci crede più. Un'altra caratteristica in comune è la capacità di ascoltare, infatti se vi ricordate la larvata blu della favola continuava a ripetere la stessa domanda as Alice anche se la bambina aveva risposto, ma lui continuava a chiedere, anche il palermitanissimo Leoluca ha la stessa capacità di ricezione acustico-spirituale, come per esempio quando forte di una sentenza del TAR, ha lasciato così come è la ZTL, senza curarsi delle attività commerciali in difficoltà e facendo multe anche ai disabili (http://www.inuovivespri.it/2018/01/18/ztl-di-palermo-multe-anche-ai-disabili-che-volete-sispi-e-amat-non-dialogano/).
Ma c'è una cosa che i nostri due amici blu non hanno in comune, e si riferisce proprio al loro titolo di Califfo, perché mentre il cartone possedeva solo un fungo dove si crogiolava, il nostro Leolucaliffo è il reggente di una città nientedimeno che provvista anche di suo mediorientale.
Ma vengo e mi spiego, qualche giorno fa (31/03/2018), è stata approvata dal consiglio comunale la delibera della TARI, che rimane invariata, ovvero è di 122 milioni di euro. Ad un lettore non informato la notizia che un sindaco non ritocchi in alto le tariffe per la "munnizza", potrebbe sembrare una buona notizia, ma a chi conosce Palermo sa invece che non è tutto oro quello che luccica.
Palermo è una città sporca, piena di cumuli di immondizia dappertutto, dal centro alle periferie, la discarica di Bellolampo è inadeguata, come già trattato dalla trasmissione Report (qui la trasmissione, dal 31esimo minuto in poi), insomma non è che il servizio di nettezza urbana sia la punta di diamante delle partecipate palermitane, ma nonostante lo sfacelo in cui versa la situazione, il Califfo ha lasciato tutto come è, anche con l'aiuto dei consiglieri del M5S, ipnotizzandoli forse con un paio di sbuffate di fumo uscito dal narghilè.
Dove sta la presa in giro del Califfo, cioè far pagare ai cittadini un servizio inesistente, però il genio di uno statista si vede proprio nei momenti più bui, invece di rassegnare delle dignitose dimissioni, lui ha giustificato il totale degrado in cui versa la città, adducendo la vocazione mediorientale di Palermo, trasformando per esempio l'Albergheria in un suk mediorientale, come per dirla in parole povere, se Palermo non fosse sporca non potrebbe manifestare adeguatamente la propria identità e la propria cultura.
Mi inchino a vossia o mio Califfo, Salam Aleikum mio eminentissimo saggio Leolucaliffo, fulgido esempio di nobile paraculaggine, io ti venero, hai portato dalla tua parte anche chi doveva fare opposizione.
Sabbenerica Califfo.




venerdì 16 marzo 2018

Come stai Capitale Italiana della Cultura 2018?

Mi premeva capire che iniziative sono partite a Palermo incentivate dalla nomina a capitale italiana della cultura, e scusate se torno sull'argomento, ma come diceva mio nonno "una chiddu chi avi abbannia".
Nel 2017 la capitale italiana della cultura era Pistoia, infatti l'anno scorso Pistoia, piccola città situata nella parte nord della Toscana fra Lucca e Firenze, ha avuto un buonissimo apporto di turisti legati alla nomina a capitale italiana della cultura, anche se la potenziale offerta culturale di Pistoia non è minimamente paragonabile alla enorme e variegata proposta (potenziale) che può vantare Palermo. I numeri parlano chiaro, e su questo sito ci sono due percentuali importanti
http://met.provincia.fi.it/news.aspx?n=260252.
Ora se uno ha poco ma è bravo a vendere anche il fumo della lampa, riesce a sopperire alle mancanze con una buona pubblicità e una ottima organizzazione, viceversa se uno ha moltissimo e butta tutto sulla caciara senza un minimo di programmazione e di marketing adeguato, non vendi una benamata.
Il mio parallelismo economico finanziario può sembrare azzardato ma in fin dei conti è più facile far capire le cose utilizzando queste metafore.
Se si va a ricercare anche i dati della capitale italiana del 2016 che era Mantova, si denota un aumento del flusso turistico importante, ma anche Mantova è una bellissima cittadina piena di cultura, ma non potrebbe reggere il confronto con Palermo, con una capitale di regno, una città più che millenaria, insomma ci siamo capiti.
Ora vorrei dire una cosa al Sindaco Orlano (sinnacu Siruaru per me e mio padre), ma tu veramente pensi di essere un buon sindaco, uno che il sindaco lo sa fare? no chiedo perché hai per le mani un'occasione unica e la stai buttando a mare, hai la possibilità di dare una mano a tutti quegli imprenditori che arrancano per mancanza di turisti e di flussi economici e invece un bel niente, ma visto che sono buono e in fondo ti voglio quasi bene ti voglio dare due dritte, due idee, per aiutarti, mio caro sinnacu Siruaru:
1) prendi accordi con le compagnie di navigazione che fanno tappa a Palermo per le crociere e quando i fruitori delle crociere scendono a Palermo per la gita, invece di farla fare al personale delle navi, con cui hai preso accordi economici, tu ci mandi dei ragazzi che fanno da cicerone, e che portano in giro le persone raccontando Palermo da gente che ci vive, preparandoli adeguatamente e pagandoli sopratutto. il giro comprende anche lo shopping.
2) Crea la classica tessera museale a prezzo agevolato che comprende ingressi a diversi monumenti, o una app visto che ora va tanto di moda la app, insomma incentiva la visita ai monumenti e musei, ma devono essere aperti mi raccomando.
3) Parla con le compagnie aeree e l'aeroporto e aumenta le rotte a prezzi scontati verso Palermo, potenzia i collegamenti città aeroporto, così l'attesa sarà minore, perché si sa che se vuoi far vedere la tua città, deve essere facile poterci arrivare. Aiuta le compagnie aeree a proporre prezzi bassi, tanto sindaco, il ritorno lo hai in tasse e in shopping.

Per adesso mi fermo qui caro Leoluca, ho il lievissimo sospetto che non leggerai questo post, e se anche tu dovessi leggerlo farai poco di quel che ho scritto, ma si sa almeno uno ci deve provare.

Sabbenerica a vossia Sinnacu e si ricordi.....VULEMU I CASI VULEMU I CASI......

domenica 4 marzo 2018

Sarà anche questo un giorno da Gattopardo?



Chi conosce l'opera di Tomasi da Lampedusa, sa che è una fotografia della Sicilia risorgimentale, è la storia di una famiglia nobile, la storia di una terra che vedeva nascere l'Italia e la vedeva allontanarsi, ma c'è una frase di quel libro, che penso si possa riferire a questa giornata elettorale, che dicono sia tra le più importanti della storia repubblicana, ovvero " tutto cambia perché tutto rimanga come prima".
Ecco proprio su questo credo si sia incentrata la campagna elettorale di tutti o quasi i partiti politici, il cambiamento, ma che poi quale sia questo cambiamento io non sono ancora riuscito a capirlo.
Cambiare hanno cambiato i simboli a volte, qualche faccia, ma sostanzialmente non mi pare che ci siano mai state rivoluzioni significative in Italia.
Berlusconi ha rivoluzionato il modo di fare campagna elettorale, facendola diventare perenne, ovvero usando le tv e screditando l'avversario piuttosto che proporre soluzioni ai problemi, al massimo fare proclami sensazionalistici, ma concretamente poco o niente.
Renzi e la cosiddetta sinistra hanno governato con la sindrome dell'opposizione, ovvero proponendo una politica, criticata principalmente dai propri sostenitori, il classico cane che si morde la coda.
Le nuove proposte, i 5 stelle, non sono mai stati messi alla prova come governanti nazionali, ma nelle realtà locali non hanno brillato, prima forse per inesperienza, poi anche per una certa coalizione dei vecchi partiti nel mettere il bastone tra le ruote.
Ora la mia analisi politica è popolare, niente studi, niente filosofie varie, pura e semplice osservazione dall'alto dei miei 43 quasi anni, e dopo 7 elezioni politiche nazionali.
L'Italia ha sempre avuto paura di due cose, delle tasse e dei comunisti, ora se per le prime c'è una sorta di tolleranza necessaria, ma non proprio gradita, è uno dei fulcri di campagne elettorali che le vorrebbero abolire tutte o quasi, per i secondi esiste una vera e propria avversione, una specie di allergia, come se fossimo un paese dell'est Europa negli anni della guerra fredda, e bisogna ora scrollarsi di dosso la tirannia rossa a tutti i costi. Non ricordo ci sia mai stato nessun regime comunista che abbia mai governato questo paese, nemmeno negli anni prima della mia nascita, quindi non riesco a capire tutta questa avversione verso i comunisti, non vorrete mica credere che mangiamo davvero i bambini?
Allora in realtà la risposta è molto semplice, cioè la chiesa cattolica ha da sempre condizionato le scelte politiche della maggiorate degli italiani, e quindi andava contro le idee progressiste del partito comunista, che mette al centro della vita dell'uomo, l'uomo stesso e non dio. Ma negli anni pensavo questo cambiasse, ma in realtà è arrivato il Cavalier Berlusconi a rinnovare l'antica paura verso le orde rosse che potrebbero cancellare il liberismo e spazzare via tutte le libertà di cui godiamo, loro!!!.
Tutto questo per dire che se non si riesce a capire che il cambiamento può essere qualcosa di positivo alla luce anche della situazione, da 25 anni circa, dalla fine della prima repubblica i protagonisti della scena politica sono sempre stati gli stessi, e l'Italia è sempre andata peggio sia a livello politico che economico che sociale, dal 1994 ad oggi, al governo si sono alternati sempre i soliti soggetti politici, e credo che la situazione nazionale non sfugga a nessuno, non è che abbiano fatto un bel lavoro.
Naturalmente non sono qui ad accusare un soggetto politico in particolare, sono qui ad accusare 43 milioni di soggetti politici, ovvero tutti noi, che non riusciamo a renderci conto che andare dietro a Berlusconi, Salvini, Meloni, Casapound ci fa regredire, ci fa tornare indietro ad essere intolleranti, menefreghisti e nazionalisti, in una parola Fascisti. Ma non ci rendiamo nemmeno conto che seguire Renzi, PD, Grasso ci rende sterili mentalmente, ci riempiono la testa di parole che non assumono significati e nel frattempo ci tolgono diritti fondamentali quali il lavoro, o la sanità o la scuola, nel nome di una Europa che non è mai stata unita.
Non ci rendiamo conto di quello che fanno i 5Stelle perché non sono tanto bravi a farsi notare, però almeno sono onesti, per adesso.
Votate con tutta la vostra coscienza, cercate un partito che vi rappresenti e se non dovesse esserci, cercate almeno di votare per un cambiamento, almeno potrete dire di averci provato a cambiare le cose.

io andrò a votare fischiettando una canzone che in una strofa fa

"...le idee di rivolta non sono mai morte..."


Antonino D'Agostino

martedì 6 febbraio 2018

A volte ritornano...

Sabbenerica a tutti

che poi stu a tutti non si sa a chi sia rivolto, visto che il mio blog lo leggo solo io, vabbè comunque.
Sono tornato a scrivere per diversi motivi, che mi davano un pò di pensieri, niente di che attenzione, ma comunque pensieri.
Il primo argomento che vorrei affrontare è Palermo capitale italiana della cultura 2018!!!! aleeeeeeeeee!!!evviva!!!!! Una nomina importantissima per una città piena di cultura, di arte, viva sotto l'aspetto della fruizione turistica di tutte le bellezze e le eccellenze, con un grande programma di even....ah no quello non c'è, vabbè però con una struttura organizzat.....ah niente nemmeno quello....
siamo alle solite, una cosa buona capita a Palermo e non si sa sfruttare a dovere, ma non voglio essere il solito populista, non dirò che la colpa è del sindaco e di tutta la giunta, no stavolta no, stavolta la colpa è di tutti quelli che lo hanno votato, si carissimi amici la colpa è di chi lo ha rivoluto, è un politico di professione se ne sta strasbattendo della cultura, dell'indotto turistico che porterebbe un programma di eventi straordinari per la città. Lui mette bandiere e aderisce al pd. apposto, lui è apposto. Sinceramente spero che la visibilità di Palermo salga a livelli mondiali, per valorizzare la parte sana di una bellissima città, ma ad oggi è stato fatto poco, anche perchè se tanto mi da tanto, essere capitale italiana della cultura nel paese con il 50% dell'arte e della cultura mondiali, è come essere capitale MONDIALE della cultura....vedremo.
Si diceva dei pensieri, ecco quello che mi sta tormentando in questi giorni è il pensiero delle elezioni del 4 marzo...cioè è un pensiero che mi attanaglia fortissimamente lo stomaco. Chi voto? La domanda potrebbe sembrare stupida, ma in realtà non lo è, solamente per il fatto che, a parte Salvini che sappiamo di che materiale è fatto, tutti gli altri sono come i pupazzini del calcio balilla, tutti uguali, cambia solo la magliettina, tutti rigidi come se avessero un bastone su per le parti meno nobili del nostro corpo, e tutti sorridenti alla stessa maniera, quindi che si fa? tanto o voti uno o voti l'altro il bastone magicamente passa da loro a noi, e nemmeno in maniera tanto figurata.
Posso dare un consiglio a quelli indecisi come me, andate a votare, perchè è un diritto e un dovere, però prima informatevi sulle persone, a livello locale, avete un mese di tempo, andate su internet, cercate i candidati e informatevi.
Bisogna crescere arrivati ad un certo punto, perchè lamentarsi e basta serve a poco....anzi a niente.

Sabbenerica...

venerdì 8 luglio 2016

JAMBO BWANA!!!!

Circa dieci anni fa sono stato in Kenia, paese meraviglioso, pieno di bellezze naturali da togliere il fiato. Ho avuto modo di conoscere molte persone, gente che si prodigava a lavorare, nel settore turistico, e che oltre a fare bene il loro lavoro ci metteva una passione vista poche volte in altri posti del mondo. poi un giorno in un albergo, stavo seduto sul bordo della piscina e un operaio della struttura stava rimettendo a posto il pavimento di pietra, ma lo faceva con una lentezza impressionante, senza voglia, un lavoro di mezz'ora al massimo, lui l'ha tirata per almeno il triplo del tempo. Questa cosa mi fece pensare, mi dicevo ma come mai in italia ci deve essere gente che lavora con entusiasmo e gente che invece entusiasmo non ne ha per niente.....Ah il viaggio in Kenia è stato spettacolare!!!!
La differenza fra noi è loro la sapete qual'è???? quella che noi pensiamo di avere il sacro santo diritto di pensare che loro siano degli invasori, delle merde da togliere subito dalle nostre sudici strade, loro sono gente che viene a rubarci il lavoro, che vengono a prenderci i nostri sussidi, insomma gente da uccidere senza pietà mentre sono sui barconi.
Mentre loro quando scappano dalle loro terre martoriate da guerre fomentate dalle multinazionali dei bianchi, noi da loro ci andiamo in vacanza, a fare i signori, e loro non ci cacciano via, no!!! naturalmente ci accolgono maniera esemplare, ci chiamano  "BWANA" che in swaili vuol dire "SIGNORE", non ci chiamano sporco bianco usurpatore, bastardo fomentatore di guerre, menefreghista dei destini altrui.
Certo voi mi direte che discorso é, loro vengono da noi per mendicare, noi andiamo da loro per vacanza, loro vengono da noi perché vogliono i nostri soldi, noi andiamo da loro ad arricchirli.
Eccola la differenza fra noi e loro, che noi dall'alto del nostro democratico modo di vivere, da schiavi di un sistema che ci toglie tutto (ma di questo ne parliamo un altra volta), noi ci permettiamo di non avere compassione, di non avere rispetto e di essere razzisti d'élite. Vorrei chiedere a tanti, secondo voi se da loro si vivesse bene, senza rischiare di morire ogni giorno, ma la gente verrebbe via?? ma voi verreste via dalle vostre bellissime villette a schiera, dalle vostre pay tv, e dalle vostre vite molto social?
Allora vedete di ficcarvi dentro la vostra bocca marcia di insulti e odio gratuito, tutte le cose negative che pensate di gente che deve scegliere se morire a casa loro, o venire a farsi insultare da voi gente bianca, senza palle, e senza dignità. Ficcatevele in bocca le vostre offese, magari riuscite ad buttarle giù, e dopo un po' le cacate, che tanto è merda, ma almeno se esce dal culo è più naturale.


Sabbenerica BWANA!!!!

domenica 3 luglio 2016

LA MALARAZZA

una canzone di qualche anno fa, di Domenico Modugno,recitava così:


Tu ti lamenti, ma che ti lamenti? Pigghia nu bastune e tira fora li denti.....


“Cristu, lu me patrune mi strapazza,
mi tratta comu un cane pi la via,
si pigghia tuttu cu la so’ manazza,
mancu la vita mia rici ch’è mia…
Distruggila, Gesù, sta Malarazza![....]
Cristo me rispunne dalla croci:
“Forse si so spezzate li to vrazza?
Cu vole la giustizia si la fazza!
Nisciun’ormai ‘cchiù la farà pi ttia!
Si tu si ‘n’uomo e nun si testa pazza,
ascolta bene sta sintenzia mia,
ca iu ‘nchiudatu in cruce nun saria
s’avissi fattu ciò ca ricu a ttia…
ca iu ‘nchiudatu in cruce nun sari![.....]
Se ‘nna stu munnu c’è la Malarazza,
cu voli la giustizia si la fazza!”
l'altro giorno nel turbinio della musica in random del mio telefono ad un certo punto sento questa canzone, nella versione di Roy Paci, e comincio a pensare a chi oggi rappresenta la malarazza, e pensa che ti ripensa sono arrivato alla conclusione più ovvia. Oggi la malarazza sono io, io che non voglio che lo status quo rimanga tale, io sono la malarazza. Ma voi mi direte, che ti sei fumato prima di scrivere, un mazzo ri rianu ('mazzo di origano' per gli oriundi)? No, purtroppo ho fumato solo il legalissimo tabacco, ma vengo e mi spiego, io mi sento malarazza non perché sono fautore di destini avversi, e di soprusi verso i miei servi, no!!!! io sono malarazza perché oggi il padrone, che strapazza è diventato figo, e il servo che subisce è diventato muto, non reagisce, non prega nemmeno Cristo sulla croce. La lamentela non esiste quindi il bastone resta fermo al suo posto e i denti non li tira fuori nessuno. La malarazza una volta era la classe dirigente, che comandava, ora invece il modo di vivere finto della tv, e delle Europe Unite, e dei "chi vota SI alla Brexit è ignorante", è "l'unico modo di vivere", tutto il resto non va bene, tutto il resto è da ignoranti. Io voglio essere malarazza, voglio tirare fuori i denti e farmi giustizia, voglio che la "bonarazza" si spaventi dei miei pensieri, che abbia rispetto delle mie idee. Scrivo oggi di malarazza perché oggi è un giorno triste per tutti, sia per motivi serissimi e tragici, sia per minchiate pallonare, ma comunque oggi tutti sono più giù del solito. Premettendo che dell'Italia del calcio me ne frega poco, anche perché a Conte gli urlato per tutti i tempi supplementari di mettere Insigne, ma lui nulla!!! volevo soffermarmi su quello scontro di religioni che si sta ormai consumando in ogni angolo del mondo. Ieri nove italiani sono stati sgozzati da persone di merda, che uccidono gli infedeli, perché non conoscevano il corano. Qualche giorno prima, gli stessi, avevano fatto una strage in Turchia in un aeroporto, e io non capisco.
Non capisco perché noi gente comune si deve subire quello che chi ci governa non sa gestire? perché i governi occidentali non fanno come sempre, come in Iraq o in Libia, perché la malarazza deve morire, mentre loro possono fare dichiarazioni forti, essere risoluti e indignati, ma rimanere con il culo al sicuro tanto muore la gente comune, che lavora o viaggia o semplicemente vive? Ora che c'entra la strategia del terrore mica la stanno fomentando i politici, per non so ma ho la sensazione che non si faccia niente per ridurre le tensioni. Per questo voglio essere malarazza, non voglio far parte di questo modo di vivere, non voglio indignarmi per nove morti nel pomeriggio, e poi incazzarmi per un rigore sbagliato da un fighetto milionario nella stessa sera. Voglio essere malarazza perché pensarla come tutti gli altri non mi fa crescere, non mi aiuta a farmi giustizia, non mi rende migliore. Allora meglio malarazza, perché se sei malarazza come dico io, puoi lottare per le cose in cui credi e, se non lo sei sei servo, e i servi non parlano, i servi stanno zitti e aspettano che qualcuno ordini loro qualcosa. Quindi caro Domenico Modugno mi permetto di cambiare il senso della tua canzone, non perché la tua canzone è sbagliata, è solo che i tempi sono diventati sbagliati per la tua canzone......io che non sono degno e mi metto la faccia sotto i suoi piedi, e vi potete anche muovere......

come diceva u Zù Nenè (mio Nonno)....
" L'erba tinta un mori mai".....e lui il giorno dopo è morto, se non era malarazza lui allora non so da chi ho preso....

Sabbenerica a tutti